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Caro prezzi: aggiornamenti dal mercato

Caro prezzi: aggiornamenti dal mercato 15/03/2022

Come sempre, i mercati soffrono l’instabilità e, la guerra in Ucraina, sta facendo sentire il proprio impatto.

Le quotazioni della barra d’ottone stanno subendo un’impennata, passando da €5,34/kg nel 2021 agli €8,60/kg di oggi. Se analizziamo i prezzi dal 2018, poi, l’incremento è addirittura del 128%. Per questo il comparto della rubinetteria, a cui si uniscono tutte le aziende che lavorano con le cromature, lancia un deciso segnala di allarme sulla sostenibilità del mercato.

È forte anche la preoccupazione nel settore della ceramica, che soffre sia la carenza di materie prime, sia l’aumento dei costi di produzione dovuti ai rincari dell’energia, che pesano ormai per la metà del costo di un metro quadrato di piastrelle.
Dall’Ucraina viene infatti importata in Unione Europea l’80% dell’argilla lavorata e, più della metà delle aziende del distretto della ceramica di Sassuolo prevede, per le prossime settimane, una chiusura dei forni di lavorazione, per contenere le perdite aggravate dalle difficoltà di approvvigionamento.

Anche il settore edile non è da meno: nonostante l’enorme domanda, registrata anche grazie alla spinta di incentivi e detrazioni fiscali, l’edilizia risente di un incremento dei costi senza precedenti. Dallo scoppio del conflitto, infatti, i materiali di costruzione che già registravano prezzi pressoché raddoppiati, sono ulteriormente schizzati e, ad oggi, sono praticamente introvabili, se non a costi irragionevoli, bitume, acciaio e alluminio.

Il presidente di Ance, Gabriele Buia, denuncia una preoccupante chiusura dei cantieri: “Occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese, altrimenti i cantieri del Pnrr anche per carenza di materie di prime si fermeranno tutti”.

Il macroscopico rialzo di gas e carburante sta aggiungendo difficoltà all’emergenza poiché influenza la catena logistica: trasporti e consegne ritardano o vengono annullate per insostenibilità dei costi.

Infine, si unisce al coro la filiera dell’arredo. Dopo un biennio estremamente positivo in cui stava lavorando alla ripresa post pandemica, con crescite a doppia cifra, il comparto teme per la frenata dei mercati. Il Presidente di FederlegnoArredo (Claudio Feltrin) sottolinea, infatti, il mix di criticità: caro energia, irreperibilità di materie prime, costi logistici imprevedibili.

 

Fonte: ANGAISA

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